CONNUBIO. S. m. Maritaggio, Matrimonio. (Fanf.) Aureo lat. Dal Int. delle genti; l ultimo, naturale, de liberi, ma non cittadini; al populo quello essere Antioco, Segn. Stor. 7. 198. (C) del connubio successore. = lo fece del regno e Fur. 3. 30. (M.) Virtu pare da consumarsi il connubio. Ar. Si in causa comune. Non il fara di tal connubio degno. E 5. 35. Ne piu vorrei se non quanto da Dio Per connubio legittimo (Tom.) Connubio cittadino a prender moglie; poiche Qui con gaudio comune alfin si venne Quel connubio a fermar pel di seguente. e concesso. Corsia. Torracch. 17. Indica il diritto del e latinismo leg. 76. (Mt.) i Romani distinguevano il connubio dal matrimonio e dal contubernio. Il primo era de soli cittadini romani; il secondo sposa. intendevano il diritto naturale le ultimo degli schiavi : il primo , di diritto civile di due parti politiche venne Nubo, cioe dal Velo della come [Camp.] Sol. Epit. Persuadendo l leggi di Roma. [t.| t t Taluni l usano fig. dell unirsi ; il secondo, di diritto alla conclusione del giorno pr.; ed e ambiguo, non si sapendo guai de due sia il marito.