Il Dizionario della Lingua Italiana di Niccolò Tommaseo
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COSA

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©   F . B O N O M I   2 0 0 6 - T U T T I   I   D I R I T T I   R I S E R V A T I



COSA. [T.] S. f. Nome generalissimo d ogni oggetto. Comprende ogni sorta d enti e reali e ideali e le A tutte queste cose per neutro degli antichi ; e l uso del neutro dimostra anch esso come la che che fosse ancor da lei la mente scrive e stampa le idee delle specie e cose (d occupazioni). In gen. di Cosa li ha anche il gr. ripa-ju.*, e forse questo? —- Fiamm. i. 88. e piu semplice piu essenziale che quella di nella regione ideale. I en. pronunciandolo con la S quasi doppia, rammentano il Caussa de Lai.; e i lai., scrivendo Ultissima tutiilus vocatur. ¦il. L tvglion parere, a fona di L iilea di causa presentasi in ogni cosa ; e cio prova disegno. E 2.2. Alla scoltnra piu fecondo, segnatam. successione. Non per Questione, Quesito, Punto della cose. |t.] D. l uso generalissimo cioe Per nulla. PI av. alla lingua comune abbia date la giurisprudeiita romana. (Rosili.) Quando la cosa prodotta sta nella causa, stupore, sorpresa , disdegno. Cic. allora la causa e anche suhictlo. Il vocabolo Cosa, che le cose civili. Cic. equivoco. Esso entro Josef nella casa, ed significare quello che esiste in architettura operato. 35. Soggetto di viene prodotto in una cosa , si suol dire non udii. E 13. Oh 34. Quindi per Proposilo, d iscrizione all uso della voce numero, di fronde... Ora e Cosa ha un senso latissimo, Prepararsi a morire, disponendo e noi pensiamo con una concezinne qualunque, sia che tale oggetto abbia un esislenza sua, o non l abbia. In questo secondo caso la concezione e una pura astrazione : ue noi potremmo a prima giunta pensare la sola cosa prodotta i Gesuiti l ogni cosa ma noi lo facciamo dappoi, si trasmutava (agli occhi miei quale noi scomponiamo il nostro primo concetto ; e separiamo Tante cose alla sig. Marchesa dicesi Cosa. (Itosm.) Le cose separabile, p gli diamo un nome siccome fosso una cosa altrimenti. Modi non com. Cosa il facciamo noi oggetto mentale passoe mai di, nel quale per Cause seconde. |Camp.] I). l ur. 7. — Virg. Ilerum Caussas. //( Ulp. e Caussa per lies, ma non chiaro. Piu chiaro nel b. lat. t ,re.g. Titron. Multae parola. [t.J Che cosa intendete di menasse la donna; e [Camp.] t Com. t .es. Di tulle le cagioni che suo verso. Hor. Ogni illudere rebus Humanis ! 10. diritti (omnium rerum). [{.} Cic. Questa faccia cosa importante o no, Ilern. Ori. 1. F>. 63. Dimmi, peregrino, Che cosa e quella che ti fa languire? Vung. Marta, tu se sollecita e ti turbi per troppe cose. D. 2. 7. Non pero ch altra cosa questa e quella, o tra Cat. Ea re lot res honoriputaremfore. [Camp.) La cosa dell andare sara bisogna; il resto la cosa fara (caetera res expidiet). Quando diciamo Questa e la piu lunghe e piu strette. il fatto, ma anco ia causa di quello. i>. Sii rome Cagione e Ragione, La prima rosa, missono (misero) puo darsi a errore, Dichiareranti ancor le cose [t.] Ter. Multae sunt caussae, delle cose. Hor. Rerum inscitia. deosque detestor. — Qua de re aut cujus rei. — fiorimi omnium? U. 2. 29. Nel mio Egli, per ogni cosa, degno d essere amato. [t.| Aless. 1.1. La cosa dei V. poi seguitare tenui, Cose delicate, Con delicato cose (quibns de caussis). I loro relazioni. Gli corrisponde il Laonde. Star. Bari. fil. (Oh.) A tutte queste cose mi presi io guardia a ubbidire. In forma interrogante, E con cose nostrali, e i mereret, quamobrem Ariovistus non decertaret. In questo senso diciamo : Per che cosa volete si contrapponga l opinione comune. non e che un eli. I Ven. Per cosa? [t.] Tra una cosa e l altra, si e gravemente >nfatTiWiVv>. 1Tva desse briga... ad ir giovava cosa che si facesse. medesimo sta per Ragione. Tra una cosa e l altra mi pare... concludo. [t.] Aver qualche cosa con uno, ma piu sovente qualcosa, cagione qui, io vo Anco 9. la vera giustizia punisce ogni cose.4. Quindi ha senso di pratica del giudicarli e sentirli, eam rem, e sim. [t.] gt It. La cosa si — Cui rei"? — Ut verberarem asinos. Alla lettera: Mi farebbe gran bisogno una pertica. — Per che cosa? — Per picchiare i ciuchi. — A che cosa serve? Cic. Quamobrem? Quam oh caussam? l anima mia (orno di poco ma eziandio piu efficace). [t.] — Questa congiunzione di voci dimostra insieme l affinita e la differenza de sensi. II. a. Il generalissimo senso indeterminato di Cosa conferma il principio del Rosm., che l essere in universale e la modestia, non alterava!) l animo, questo lor diversi. [t.] Prov. Tose. bella maniera lavorate (dipinte). E che fingano d ignorare, chiamino Cosa l oggetto che non sanno, o non vogliono, meglio determinare. Quando dunque non si inopes rerum. — Libro pieno perche sconcio, parti il numero nelle sovente intendere ad altri, o per celia, Questa e la cosa (res Volevo parlarvi di quella cosa. — Egli aveva addosso quella cosa che sapete... quella... e col senno. nervo... pare che egli e Arislotile ponga questa cosa piu 22. lo vidi gia cavalier muover Cic. Non lo consente la con trombe... Con tamburi... [t.] assai novelle sia stato dimostrato. Poni la prima parte Li miei occhi parean due cose che desiderassero pur di piangere. Celi. Oref. 17. Di poi vedrai ili accomodarla in su una cosa di ferro lunga tanto, che forense. Onde Hor. pero con dire Vocabula cosa. E chiedendo da e e non esce da lei, Quae res ea est. — Che cosa e questa? 0, piu efficace: Che cosa e piu il lat. Ues, che (C) pensar dicea : Che cosa e questa? (La luce buon re (Rem nulli obscuram). e sempre crescente. Intende : Che e questo splendore ; e da qual causa si diffonde?) L ignoto che non si puo ben definire. "Kp-pv buuna (influenza d astri) stella e a npa-fp.*; cosi Res miglior cosa M ha dato il ben (dell ingegno). 0. (Alg.) [Geri.] Gli antichi scrittori d algebra chiamavano Cosa l [F.T-s.] Aless. Piccai. Comm. intil. Trut. Aritm. 10. 158. Quando le cose sono eguali al altre pieghe. Cosa si fa (vale anco : E in E Vii. nuov. 1 cosa, la seconda 10 numeri meno 1 cosa. — Quindi l algebra era delta L arte adagio, a cosa per cosa. dal senso lai. di Caussa dunque dall uso e le disputa o del dubbio. 7. Non solo l oggetto, — Virg. Rerum verborumque fides. accidentale, cui non e per se che non sono [t.J Fors anco Machiav. Cliz. appartengono a qualche ente e in esso si percepiscono, sono astrazione del nostro intendimento; e le astrazioni suppongono prima di se l idea intera della cosa, della quale si tolse a considerare alcuna parte. — Di che avviene, che l ente vellem habere perticam. trattera in 2. p. Mil. e pia. |t.J Vang. cose che nell Sottintendere il rimanente e piu della facolta che noi abbiamo d astrarre, [t.] 0. 3. 7. Di tutte queste cose s avvantaggia L umana creatura; e, s una manca, Di modo 7. (C) A me aspettarsi tose, in senso di G. I. 6. e. 65. e. mediante l ente poi si cosa ebbono i rettori di quello (popolo fiorentino), che quel loco era ottimamente gucrnito al Comune. [t. | Prov. Tose. 309. Il fico vuole aver due cose, collo d impiccato e camicia di furfante. (Quando il fico e ben maturo si piega, e la pelle screpolasi.) E 149. Al litigante ci voglion tre cose; aver ragione, saperla dire, e trovare mi sono testimoni), accio ch Il senso generalissimo del voc. appare piu chiaro in certe forme le quali cose, che e indeterminatezza potente Sunt lacrymae rerum, puo avere anco nell it. usi sim., e dirsi p. e.: Anche qui si sa piangere sulle parve sentire alcuna cosa battere cose. ente sono contenute, in virtu efficace che dirlo. Cose e le esistenti e le non. esistenti un solo, [t.] Coll lnf. E 7. Che l ardor furono ne esser potettero, come della chimera, abbiamo denario, poi il quinario. Pule. alla guerra Piu pr. g. 10. ». Si sanno in se, dentro a quel punto (Dio) A cui tutti li tempi son presenti. £1.2. Temer si dee di sole quelle cose Ch hanno potenzia di fare altrui male. E 3. Mi mise dentro alle segrete cose (m avvio nel regno parola e la cosa segnata res alta terra et caligine mersas. D. 3. E 2. 14. Perche nascose, tutte le cose son ripiene. Virg. Oceanumque che procedono dalla bocca, escon Artefice delle cose. D. 3. 1. Le cose tutte quante di tali cause di appellazione, Cose d arte, e le universo a Dio Mi torse il viso a mai non santo che ogni cosa raggia, una. D. 3. 13. Per Cic. La natura dell? Usciti di sotto le volte, cose contiene (universa atque omnia conlinens). Hor. Rerum natura negaril. Petr, canz. 11 furor di lassu (de Tedeschi) Vincerne d periodo, ma un nuovo periodo, dicesi e interrogando e per cosa. Hor. Rerum concordia. — La verita delle cose. [t.j interiora).| [t.] Vang. Le cose cosa. — A cose pari. 9. Nel preced. l idea rcs). — Non basta 13. generale. D altri usi generali, ma sempre determinati, ecco es. [t.~| Prendere le cose ho osservalo dalla mia Beato) le cose virtu, fama, la stessa Reale verita: onde , ubbidiscono alla cara ricchezza di lor si fanno. E in sola una cosa spender le cure. Hor. In re Nellapiu poi, o consigliandogliela : Fate di cosa che non duri Eternalmente. £ 16. Le vostre cose tutte hanno lor morte, Siccome voi. = Bocc. pr. 3. (C) Diede per legge incommutabile a tutte le cose mondane aver fine. — Hor. Fortuna... ut semper gaudes cosa, loiacesse per altra cagione. [M.F.] Altre forme gen. Barber. Reggini. 348. (Gli.) (Questa) Con feciono. [T.l A cosa del sermone non mancasse alla principio dichiara come i — La fama delle cose. una cosa, Molte coso in niente volgendo — Questa e altra cosa. (Rispondendo a proposilo e di fatti e d argomenti e d idee ; e per denotare che un opera o una persona e molto maggiore dell altra o migliore.) 1 1. Comprende //nitidi nella generalita sua e simile. t Per Niuna cosa, 3. 17. Tu lascierai ogni cosa diletta Piu caramente. (Pers. e cose che sono nella patria e nella famiglia.) E 1. 14. (A Virg.) Tu elio vinci tutte Convengono i nomi propriamente alle Dimon duri. 12. Comprende l Amor divino Mosse dapprima in buono e mal 23. Disse Pilato...: Nulla cosa Far cose di fuoco. Bern. Ori. 2. 23. 20. [Man.) E lei vere, !.i riconobbi i serio delle cose (Magnas secat fuoco. Ma il Dir cose di fuoco ha sempre mal senso; il Farle, nel ling. fam., puo averlo buono, almeno per cel. Maini. 12. 52. (Man.) parole ne delle cose la dovevasi fra Farle cose sue, e indica cose di fuoco, [t.] Diciamo, cominciando un discorso e interrogando : Dite [t.] Modo di manifestare maraviglia altri che cosa suole offendere il popolo. sull otto o simigliatile e piu vivace. amor da molti de suoi, alla volta, e del dire e del fare. = Ricciard. 6. 13. (Gli.) Racconto lui cosa per cosa. E 1. sue perigliose piaghe. G. cosa. Zibald. Andr. Non bisogna acciarpare, ma lavorare della cosa. da se enti, ma che A. 2. S. 2. Adagio un poco, a cosa a o no soggetto di trattazione i seg. applicami al detto e al fatto. Il bello della cosa. Mi dispiace della cosa. 15. Uso gen. e altresi il senso prossimo a quella che piu familiarm. diciamo ora Aliare, comprendendoci non solo Alcuna cosa se migliorato. M. questo senso anche Cosa e coni., e, cosi *- Lo accusano e pia pr. Badare alle cose Bocc. g. 10. ». 4. cosa tua, Tua res agilur. — Se fosse mia cosa. Cic. Si mea res essct. Cic. La cosa e tra me e te, Tecum nulli res est. — Mi pressero per la parola diserta come cosa vieta. Sen. La cosa e accomodata, Ter. 14. Coll Agg. [t.| Cic. Taluni stimano che quelle ci nasconde. Virg. Rebus nox adoprato nella proposizione, per forza e per sofismi, La cosa cose giudiciarie. — Res navalis. — La cosa pubblica. ] Provenz. — Jacopo il ha usi varii e comodi, [t.] Cose del mare. Vas. ut. Cose nuove anco piu oi/i/clto qiianl ella sia e pero Rim. Buri. 1. 336. (Gh.) cose d architettura. — questa e forma Che l opere corporeo qual sia. Questa cosa e la scienza e la Fine, come il lai. Ob e gli esercitai dell arte slessa. [t.] Cose parti del corpo vergognose, ma piu ch altro. Incognita alla prima potenza. Caligai, Aless. 1.1. Io mi ricordo gia che le cose d amore eran piene di forma dell umana mente; e e si pigliavan quasi per uno scherzo. [t.] Far le cose di scuola (il compilo). — vista. E 1. li. Una Adempirne, le pratiche. — poco Alzar capanne e. far tutto cio che le faccende domestiche e le cose dell anima, segnalarli, del ricevere i¦ sugl amenti. Senso pili indelerm. ; che,, dicesi uh,che Fallo di, ma questo scgnalam. coll hi che lo precede. Salv. Avveri. 1.2. li. (C) Nella cosa della (avc. /a ni sogna attendere all uso. Magai. Leti. Alla cosa Le cose generate. Virg. (Della che parlan Arnob. 24. JVon solo di che ci arrivi. Borgh. East. 468. Che eziandio nel secolo buono gli stessi Romani non frissero, della cosa degli anni, ben risoluti. E 473. Nella cosa de tempi non e forse possibile che talvolta.non corra alcuna piccola differenza, Non cercare le cose piu difficile. = D. 1. 1. Guicc. 1. 271!. Aspettavano soccorso [F.T-s.] Aless. Piccol. Comm. inlit. Quindi da Lenlino presso N. cosa che non da suo a chi e padre d e le impossibili, nulla. (A I). Conv. a Reso. Anco i Lai. Segnatam. nel senso giudiciario ; anco i Lai. Varr. Rem sive litem. Ma distinto in Liv. Rerum , negai, ne abbiam visti es., i contralti, che possono essere Hann ordine tra loro; e tu la possi maneggiare al honorum, emptionis. — Caussa, poi, era : Aver le sue cose. a se, stessa. Al pensiero se; e tribunale domani. Fest. Res comperendinata .. in : Non c e da lat. e t/r. si muta Cic. [Cont.j Bandi Fior, 3. Tutti i comandamenti di e maestri di dogana s intendino certa, E cosa della nostra cosa, disse Mirra. [T.j Anco dovendole diftinire, e terminare al piu lungo in tra un Angio). una cosa. — Una appellazione, altrimenti tal osservare, non solamente non trapassando e si sara o le stata d infinita contentezza. ferma giudicala, ed al tutto rimaner ferma. III. 17. In senso piu prossimo all idea di Fare, piu allenente a quella di Causa; molto aff. all uso del gr. ripaga ; e forse anche Res e ajf. il. Incominciare soltanto risoluta. 16. per Fatto in gen. Ces. Gravissimum ei rei supplicium constitutnm est. Vit. Plut. Slrad. (C) La qual cosa i Barbari 2. 33. Questa e altre furono Con la negaz., per Punto. Val piu una cosa falla che cento da fare. = Din. Camp. 1. 3. (omne quod replnt). Si), la prima cosa, il l l gli Enti reali, [t.] Le ferite: cosa l alta capo ha. E ordinarono cosa che li trafigga, cosi a vicenda. cosi virtu e una cosa, Tuttoche atta. Avvero. in V. 5. 88. (C) compimento. — A cosa finita, A cose finite, si vedra. Marceli, a Cic. Ipsa res declarabit. /).2.2i. Se nel mio ragionar prendesti altri non la prome (spiega). vere. [Camp.] Om. S. Cio. Gris. Comanda, quando all altre ..38. Relazioni tra il leggano le divine scritture. 18. ATe/ senso noi. signi f. di lode e di biasimo. [t.] Far le cose bene, Far le sue cose a dovere (col pro», e insegna che ad ogni linem "? Prov. Tose. 281. laide.— Hor. Variare rem prodigialiler [Camp.] Vit. Imp. liom. Non ea res che mai per farti dispetto. alcuna cosa Gir. 49. [t.] Lo slesso: foglie queste cose per il Vedi (o giovanezza. Che altro mi manca? [Camp.] Pisi. S. Gir. xxvill. 7. I quali conservadori, Dio devi attentamente adempire ed sentenzia, e condennazione dalla quale le cose vielate. Bin. Quindi il modo fam. Vili. Cosa di notte, parole. |t.J Hor. Pensata la cosa ch io Prov. l ose. 301. Acque quele, fan, le cose e stansi chete. [T.j E lui che fa le cose; fanno vomitare, sudare e fare passala e in senso e di fa cotesto alla cosa? (Fare le sue cose con molla agiatezza. 19. Di opera intensa. [Camp.] Far tutte le cose, Fare ogni sforzo piu spedilo e piu eletto tutte le cose (gli Iddii chi la faccia. 8. io fossi di miglior senno (omnia feci). Cic. Ejus salutero, quibuscumque rebus possiti), tueri. = Fir. Lue. i. (i. (C) E ne fara piu cose talvolta Chaussa, rendono non facesse ult. es. concerne l idea; di degli individui. I mniti sentimento. i.j U. 2. 17. quantita grande d oggetti e reali e ideali, in buono e mal senso. 20. Opere notabili. [t.J Cic. Non colle forze o colla Bon. xvi. 3. [t.] Prov. grandi si fanno, ma col 2. (C) Quando il detto Virg. Nulla meis sine te quaeretur gloria rebus, Seu pacem seu bella geram. — Tantarum gloria rerum. — Far grandi cose, anche iron. dispesea pompa, e d altre vane apparenze. 21. Non solo dell opera ma e dello un guri .hiuiwir. per regnare senza Calali: Quid rerum geritis? vale familiarm. Come vi trovale voi ? 22. Qui cade (giacche in qualche luogo ha pur da cadere) il Venlrem laxare. Sass. 353. (Man.) da noi. [G.M.] E diciamo sola credenza, [t.] Trovare certezza tutte appellato s intenda esser le sue cose. Lasc. Cen. 2, nov. 2. p. 47. (Gh.) [F.T-s.] De mestrui piu geri, di Lis. tra il diem lertium. — cose del matrimonio. Pisi. S. Gir. 2. Od. Res veneris. Lucr. tedesco, ci sara appena uno di piacere concernenti il diletto in gen. [t.] D. 1. del tutto. Universi et singuli. rose Le tempie a Menalippo per disdegno, Com ei faceva il teschio e l altre cose — Il fegato e l altre cose, [le altre campo... e correr giostra Quando padre quando bac uno buono del cuore. [t.J Diro poche cose. per avere Cosa da voi, cosa. D. si credeano che e cose Dette gli soti per (da) me. — La locuz. : E altre cose, vale anco Altre piu gravi; corrisponde anco «// Eccetera, e al Via dite, e egli veramente una 30. iron.; ne sola di parole dette, ma di cose falle o avvenute. [t.J In senso di saluti e convenevoli. l accidente dal subietto, da suocera, perche lo intenda la nuora. — Le cose che non mi disse ! sottint. Ingiuriose, dolorose. 30. Siccome e nostro e non naturai avviare il discorso: Dite una cosa ; cosi, per fare altri attento : Sentite una cosa, linee. Coni. Dani. 2. IH. (Gli.) Come sentano dire ucciderlo il Cagione per Cosa, si bene e che non venga altro senso ; Rerum una cosa , ma una e a udir si cjsa nuova... E 1.2. Intese cose. bambini 130. 11 dire e (Rerum fama occupai aures.) — Cose divulgate. 31. Per fa corrispondere il Res talvolta. Chiunque antica cosa ha letto. Vit. SS. PP. 1. 30. 200. Lessi in un lihricciuolo, qeneralila sia lo spazio sul l infrascritta cosa. — Approfitlare m ha fatto Mons. IH., ho letto qualche cosa (parte comprendere scienza di cose molte anche di molli libri). 32. D altre opere dell ingegno, [r.] Vas. II. 201. Alcune cose con e tutti gl ignari, o vii. 210. Avendo eglino insieme molte cose inetto. Talvolta al neut. pi. se : e cio che come avv.) t Per cosa, d arie. [t.] cose. —Come fa l opinione dunque che Rem Carmine signo. — Cose il ragionamento, Per le quali stile condotte. Hor. Res tenues tenui sermone peraclas. = Bocc. g. 7. ». 9. (C) La qual cosa, quantunque in Ces. Cum ex captivis 3. . . [r.] Trattare a fondo la cosa. [Camp.] Leti. Sen. a S. Paol. Io vorrei che quando tu profferi grandi cose, che l ornamento l i nomi sien di a certe cose (alti estremi, —Corruptus vanis rerum. Ter. Quid meglio della declamazione colpisce nel fiere e crudeP, cose di res). — Cose serie, facete, Pigliar vantaggio, Cosa da saggio. imam. — Rappresentare, Dire una cosa in piu modi. — O rappresentasi sulle scene la cosa, o narrasi altrove seguita. (Res agitar... refertur.) -r- fuori Alle cose che son questo modificazione , o checchessia [t.J Cic. Ammonirlo non solo aperlamente ma fortemente se la cosa lo chiede. ozio, ch essi pensiero forense gen.) Hor. Quid ad rem? Che lode e di oiasimo. —Fa o Non l are alla cosa ha piu gen. senso di sua qualita anco [t.] Cotesto di parole e di fatti e d idee.) [t.J Torniamo alla cosa. — Dopo lunghissimo preambolo, non e ancora entrato nel forte della cosa. — Entrarvi di lancio. Hor. In medias res auditorem rapit. 35. Cosa e talvolta contrapp. a Nome. (Hosm.) Le parole non sono meri suoni, ad ognuna di esse non corrisponde una sola suona, e vate Dimolto. Col pena). Virg. Pandere e una relazione veduta dal nostro spirito. Questa relazione non e arbitraria nel cose. —Quel ch e della talvolta si oppone a Parola, il lirisson. Caussa fuoco. una rerum, e Nova rerum nomina piu fam., innanzi: Quem ad parola corrisponde una cosa; modo di concludere per 26. sbagliamo la corrispondenza, non e delle R che in suo onor colpa. Ov. le cose, fuor che i cose. Le cose rusticane. — Le per nome Apprende ben ; ma la Colui. Non c e cosa e) Veder non puote s Cosa. Il lat. l accoppia, 19. Della mente Di che Questi il vocabol di quella riviera (non oso nominare Arno) Purcom uom fa delle orribili cose? — Il nome spaventa piu della cosa. 36. , Muove coso di lei denotala dalla caussae pereum irrationabiliter mar gli altri, i ale? governare? — Capisco che cosa e. Tolom. Leti. 200. Quantunque la paura, [t.] D. 1. tosto sotto condizione che sotto afferniamento. ^4«co d idee. Jt.| E simili cose. 37. Di sodi pensieri espressi in vergogna del giorno. 28. Di cosa, le parole ne verranno spontanee (provisam rem sequentur), Cic. Non congegnalo) !) di vocaboli deve essere il saggio, ma osservatore delle cose. — E da di scritto o libro. E ; senza la quale l ahbondanza delle parole e vuota e spregevole. non si mutava a niuna Hor. Versus il comodo. Quest ult. piu di cose. ¦—Coso voglion essere, dicono gli scrittori barbari, che ragione dell aspirazione toscana. 2. |Tav.] t Ser Poi. voi ahboininabile, e cosa mi piu venne all i! . sciolto, Con Beatrice m era Quando vedea la cosa in se star queta E nell idolo suo mediante l astrazione, per la entro da se, che hoc rei est? Corrisponde te cose. E 12. per umano presentasi varia la suprema unita). [t.] La cosa muta Cic. Delle cose che sarebbe coiwien riguardarla altrimenti). Nel 0. 3. 7. Gli elementi Idea, [t.] Cic. Multa inihi veniebant in mentem, quamobrem istumlaborem libi etiam snnt liti bene dejicias. Sali. Cam. n. Amor, che nella mente mi ragiona Della mia Donna disiosamente Piu espressam. dell idea meco sovente, Che l intelletto sovr csse disvia. [t.| il fare e Di molto, ma qui sta Segn. Stor. 11. 298. (C) Quei signori, altrimenti intendendo la cosa, non pure si dettono a patti ; Pannuccio del Bagno ivi: Di [t.] Ignoranza quamobrem cupio. — PI. Jovem Virg. Ignarus rerum. — Di cosa a nessuno oscura ci rumore e di pianto ripieno. ma costante D. 3. 1 i. La cosa pare e non par vera. Pro». Tose. 262. Di cose fuor di credenza, Non fare is| eienza. 20. L imprenta Io cosa clic m e glorioso S. conte (note). E 2. 29. Forti cose a pensar, mettere in versi. [Camp.| Pist. S. mansueta M. Poi. Fa le La cosa alte di lo; e non investigherai le cose piu forti di te. Bibb. Eccles. 3. Ali. Mei. IX. Levante lo spirito ad alte cose. D. Par. 2i. Le profonde cose Che mi largiscon qui la lor parvenza, Agli occhi de mortai son si nascose Che l esser loro v e in pietre) contro al veleno; che nella cosa. D. 3. 26. Qualunque cosa t e piu certa. 59. La cosa della o pensata not. a proposilo d altro. corrispondente alla cosa reale; dovendo, acciocche sia cera, alla realta corrispondere , il vocabolo Cosa corrisponde sovente dicesi propriam. di cose che se ne distingue, ora gli si contrappone. Cosi nel gr. oy-i, Ragionamento pensalo o fatti e parole, e quelle 1. 2(i. Se o ai Lai. vale decoro, le divine ed umane Re vera, Reipsa, Rcapse, e il sempl. Re. ma una Convenienza o d Utilita, e che discorrendo, Diragiow, Calai. 22. E cosa ? — Quel che veggo e egli ombra o cosa ? [t.J La cosa e cos i. Cic. La cosa sia cosi (res [G.M.] Un po d ogni e vale Ho conosciuto il fondo della cosa; Non m ingannano le apparenze. PI. Propemodum jam scio, quid siet rei. — La sostanza delle senso dei nomi. |r.] Se cosa. Cic. dicesi : Quella cosa. — est haec). = Geli. Err. 5. 1. (Man.) Ma da poi che la cosa e di gli es. seg. Cr. PI. Nimis si pensi con istrane. questo stalo), [t.] Ecco la cosa. — Questa non e la cosa. [t.| 0. 3. D. 3. 30. E 1. piacere, al cui desio Se cosa appare ond egli diventa (l orma del divino volere che fa esser le cose quali hanno a essere). Hor. Poi. Stava fermo, e pero Mei. IX. lo feci in tante colpa. (Res ut quaeque est, ita suppliciis deiicto coercet.) [t.i Combattere con le Con una una cosa. Avvertasi falsa, la voglia passionata. Voler nelle azioni della vita resistere alla realta, facendosi un mondo di sogni. VI. cose incorporee e le corporee, come delle 40. Cose, odio della morte, le animate e le inanimate, ch io possa... Voi dite, seg. Cosa sta chiaramente per nome e l avv. E viene piu determinandosi, rimanendo assai de manoscritti, di venti creazione.) Rerum paullatim sumere lormas. D. 1. 1. Quando e dello, corrisponde a [t.J D. cose belle (gli astri). E 34. E 3. 23. La notte che le cose della guerra siano da piu abstulit atra colorem. | T.] Belle quanto opera sul senso, e {Male nascosto fa scorno scoperto.) i acta est pulclierrima Roma (la bellissima delle cose; ma vale anche Domina). l i .j Oggetto recenti e i vecchi monumenti, si chiama cosi. Varr. Altissimum in urbe quod Quus ob res, collega il Studiare le cose del in cose d una citta. Virg. ditlinguesi non e scrii e i possibile che... — di cose, E qui fu la mia mente si ristretta variava di bellezza l e di fuor non venia Cosa mi venne a mano, quale recella (ricevuta). giudicata. Vip. e in avv. Cur tamdiu? E Il soggetto comico (re» comica). fuor di 1. 6. 72. (C) Cose mici non e porvi alcuna cosa di vero). E 3. 2. Mirahil cosa fa simigliante. questo modo non so. E , 11. Se cosa n apparisce nuova Non dee addur maraviglia al tuo volto. = E ivi. ((, ) Cosa non fudietro a jura (a far Vavvocato)... Seri giva,... E clii regnar puo ingenerare D. 3. 20. E chi rubare,... e chi, si dava all ozio, Mentr io, da tutte queste cose 2. 31. Io mi maravigliava suso in cielo, Cotanto gloriosamente accolto. [t.| Di atti. Arrivare maesta di quelle. [t.J Hor. di conlese o rimproveri o gran cosa ricco. — Dep. grammaticali danno al senso e significare la cosa. Virg. e o per non si fare corrispondere alneut. lai.; ma nel lat. slesso, a esso neut. si Scrino. It.) li. Duri. 9i. Siccome il neut. e indeterminato fra due generi, similmente Cosa denota ente in genere; reca air idea gen. dell essere, [t.] Hor. Qnum dicas esse pares res Furta latrociniis. sua quidditate (quel ch ella piu inetta di riso e d intaglio e d segue Rerum. Hor. Abdita rerum. La facezia piu forte imagine reale , sempre uguale dunque al neut. il modo poeti. |t.| /). 2. 21. giudici competenti moneta era gia (C) Ahi quanto a dir qual era e cosa dura! fi.] Rut. 1. Se ma dal sensi Un mar Non e facil cosa. Rob. Nap. Tr. Vir. Mar. 49. Del van pensier procede vana spene, Che, se montando, fa l uom curioso A maggior figliuoli importa troppo, e maggiormente stato. D. 3. 16. Non dee parer mirabil cosa di buono da costoro. E 2. 18. [Camp.] coni. (Es. sim. al § e sperare aver prezzo dalli santi E cosa essere, e sieno Trattando l ombre come cosa salda. E 3. 9. L altra letizia (spirito bealo) Preclara non ne mangerete {Man.) Dissono, Far le coso di religione, montagna v e (in Creta) che gia fu lieta D acque in quella proposizione la cosa una minima cosa. [Cors.] [Camp.] t Bib. Lev. 11. Ogni cosa che si freghi suso sulla terra, sara a Lett. (Questa locuz. ha senso si fece in voleano fusse morto, Ogni cosa, frequente nell destrezza del corpo le cose non sa gran cosa.I lutto nelle sue parli, e a Reale verita, e ora un tutto non fanno. Ogni cosa, potrebbe non essere modo avv. Omne. Finito ogni cosa, Ogni cosa magnifico. — Bocc. //. 5. n. 1. (Man.) Fu ogni cosa di consulti, o come di baleno, [t.| Prov. In capo all anno ogni cosa e buono. [t.] Prov. Tose. 219. I quattrini non sono ogni cosa. [t.] Con enfasi fam. dicesi Tutto ogni cosa; come dire: Tutto e ciascuna parte 32. Non altrimenti Tideo si [t.] A sia. // seg. men com. po d ogni cosa. sic habet). —So che cosa cosa. Anco di pers. E religioso, empio, democratico, aristocratico; un po d ogni cosa. A modo di Sost. piu espress. Gal. Sist. 2. (Man.) L ogni cosa, il lutto e 1 perfetto, formalmente sono l istesso. Bari. Slor. llal. 4. 13. L essere senza la producentc (subietlo) ; di Roma, e tutti gli altri un [t.] specie (e un altro discorso; che cel.) CO. Fa modi avv., appunto come il neut. La cosa E 16. Come Quo exemplo? Paullo, Primum, noXXa, nrorx; La prima cosa, Primieramente. |Tav.] Celi. T. 1. p. 157. = Borgh. Mon. 179. (C) Batteron, [t.] che cosi lia grande iniagine. I). 3. 17. Luig. Morg. 3. 36. (Gh.) Messer lo vostro abate, cosi senso 7. (C) In niuna cosa Borgh. Vesc. Fior. 442. (C) cose che tutte le universe ove aveano, la prima cosa, visitato 3. Le cose ti fien Zanobi. E Arni. funi. 19. La prima cosa, a questo pare che direttamente voi ? // com. Perche L [t.| Essere in stato: [T.] Che cosa l falli. 61. Altro modo avv. Alcuna cosa. Piu com. oggidi Qualche cosa ; e a questo possonsi trasportare risentimento, piu o men grave. 37. consiglio, coll autorevolezza, poi si fa capire ch alcuna Cas. Per le buone creanze (Gh.) Una pensino le Tutte sue (il garofano) quasi come di corbezzolo, alcuna cosa cosa, intendiamo talvolta non solo = Salitisi. Calel. 11. Ediz. fior. 1790. (Gh.) Sen. Pisi. 160. il da farsi. Ma Dopo il fallo, Dopo il sue, Bene rem gffrere, E , contingenti Anzi che siano ammirare le il cuore a costei. Fr. Guitt. Lett. li. ». 39. Mitigando, alcuna cosa, 93. Lor narra cosa per Vili. — Volg. Pallad. [G.M.] Piccola cosa. — E piu grande di lui, ma piccola cosa. [t.J Anche Poca cosa. molto leali e Prov. Machiav. Op. 5. 298. (Gh.) Le cose predette, per se medesime, sono nulla e non giovano alcuna cosa senza l armi fedeli. Bocc. g. 7. n. 4. [Camp.) G. Giud. e. 8. (Gh.) Passarono molti 323. (Gh.) fi2. [t.] Gran cosa, colla negaz. Commercio non inimicizie). IX. S8. Parecchie forme itecam. 7. (Man.) Della proprieta della lingua Tutto ; ma riguarda il Qui a modo di neut., quasi Cosi : Non e gran cosa buono e avv. —Non e gran cosa di buono e sost. 63. Altri modi avv. attenuanti o suo proprio, senza che vi 40. col. 1. (Gh.) Il patrem rerum. —Dio, il sommo figliuolo,... non gli fara comandamenti, se non poca cosa. Sassett. Lelt. 108. (Man.) Clic l entrate crescbino vostra. — Res composita est, Ben. Varch. 1. 4. Non hanno a fare cosa del mondo cosa di peccato. Bibb. Lue. tratta. 61. Colla litium, caussarum. Res comprende anco qui raccolgonsene parecchi usi speciali. goffaggine, pensatori, cose fai al cosa si pieghi. [Camp.] 152. che vi s cosa le visibili e le si appicca loro addosso una gran cosa. Non un altra. (plurima volvens, Virg.). per Poco, Pochissimo. Per Nulla. Bocc. g. 7. n. 4. (Man.) Li preghi non — Ha squacquerato ogi i pregar 25. [Camp.] Fare le sono opportune (Gli.) Gli cose; 10. (C) Senza manifestare alcuna cosa ad alcuno chi ella fosse per se; in una parola col Di corrisponde al lat. Aliquid col yen. [t.] Sacch. Serm. Nessuna cosa di turbano, [t.] D. 2. in prima da Dio che Dicono che sono maravigliose (certe tuttora E quelle cose clic (omnis par voi riconoscere, ma per E uppresso. [Camp.] Mil. M. Secondo che ciascuna cosa possibile. — Versi poveri di cose. colla materia di clic si senso. Quindi e Dire e trovo in lui di cagione (nihil invenio causae in hoc homine). t Con Altro poi, riguardato Niuna cosa conte neut. (V. § 58.) Bocc. g. 4. n. aff. a llagione in prigione. altro alla sua pers. e cose, [e] D. a sua nobilita convien che caggia. Bocc. g. 2. n. avv.; oggidi Per nulla. uso nessuna cosa. E sopra. niuna cosa mi posso ricordar voi. 68. E sottint. alcuna, o sim. S. Ag. C. D. I. 22. A. 35. = Sen. Pisi. altri di, e non suso. molle cagioni.) Il modo Giac. Pagi, in Raccol. fiim. ani. Tose. i. 382. (Gh.) Lo dolce amore che e intra noi dui Non 69. Segnalam. ragionando che quel pranzo c era un Bocc. Nov. 80. 16. (Man.) Senza costargli cosa del mondo. Dep; Uecam. 81. Vi si inette il Ti, segno neganti. Fr. Giord. Pred. p. faccia cosa del inondo. E 41. Misuravan le cose tutte col passetto dell utile, ue volevano per cosa del mondo intendere ch e dovesse pesar piu l onesto che vuol nominare l oggetto, o Art. am. in. Scellerata cosa 63 ; ma li discorso, di libro, d opera ass., del voc, quantunque troppe locai, 15. Col Di se noi non troviamo o anzi si dettono a discrezione. cosa sperando (cioe, Di nulla). Provenz. De re. [t.] D. 2. 19. Ne, per me, li potea cosa vedere (nulla intendere da me). Il fr. Rien da Rem. 66. Alcuna cosa ; oggidi piu com. Qualche cosa, e Qualcosa e gia dovendo, acciocche sia certa, dimostrarsi Qui />»nesi per vederne gli accoppiamenti, [t.] D. 2. 17. Attesi un poco s io udissi Alcuna cosa. — Qualche cosa talvolta dice piu di quello che idea. Tra la sotterraneo della Di, non com. Cr. 5. 1. 2. (C) Deonsi in questo modo coltivare... (gli alberi) falsi errori (sognavo, ma il letame. E 13. 3. Pallad. Febbr. 28. Contro questo bianco si puote mettere alcuna cosa di vino nero (aliquid per aliquantulum). [Camp.] Bibb. Gen. 39. Intervenne che alcuno die si usa piu generalmente a alcuna cosa di lavorio facesse. (Aliquid negotii.) 67. Col Se, o altrimenti, sottint. Alcuna o Qualche. Avevano i Lat. altro scorcio: Si quid per Si aliquid. Virg. Si quid usquam justiliac est. [T.] D. 2. 2. Ciascuna cosa, qual ell e, abbian paura. — jE7 5. (Gh.) S a voi piace imprendono (apprendono): di che non invisibili. ed io faro. ¦"¦¦* Se cosi v occorre Mesa. Bin. inclinato non meno che alle Quando penso d esser giovavano alcuna cosa. Qui sta proprio mi pare un sogno. 68. La qual cosa, come ogni altra voce, comincia non aolo un membro de! intelletto (che vinca noi), Peccalo [t.] Bocc. Filoc. I. i. La qual cosa se fosse. — Quindi il modo Per la qual cosa, che e come il Quamobrem, e Per lat. Ma il bellissimo per come il est, della nostra attenzione. 102. preced. ragionamento al scg.; e dimoalra o sequele di fatto o conseguenze di righile. — Di fatto, Bocc. Inlrod. 13. (C) ne sensi solo dalla mente Fosse cosa falsassi per cosa di fatti il pronome sotlinlendesi. Cai: Lett. 1. 276. (Gh.) I miei m hanno scritto il favore che delle cose lette. — Dell eterno il corpo del principali, per solilo; in cosa [innanzi Carlo d mese dal di della interposta cosa cosa clic non