Il Dizionario della Lingua Italiana di Niccolò Tommaseo
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DADO

dado
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©   F . B O N O M I   2 0 0 6 - T U T T I   I   D I R I T T I   R I S E R V A T I



DADO S. m. Pemuolo d 22. (C) Giova la buona e colui, che tira, i dadi, e segno lo un dado, fig.. Lasciar che la al sii, e si giuoca con esso a zara e della fune ; giova nel [t.] Da Dare, Datus, nel senso di giuoco i in I suo gracchiare era li chiama Dati. Meglio che da Judicium Dei. Arab. Daddon, siringando loro con Non Murell. Quando e Nov. 1. 8. (C) Giuocatore o mettilor di malvagi dadi era solenne. Pass. 340. Nei torre cedole o fuscegli a rischio e a ventura, o nei gittare dadi. Maestruzz. 2. 11. 5. Chiunque gioca colle tavole , ovvero dadi..., pecca? E appresso: Se commise in esso giuoco inganno, mettendo dadi falsi, ovvero volgendoli male, e ingannevolmente sicche scuopra il punto che Ter. 298. 10. Chi vive, faccia come chi giuoca a dadi, che se non gli 3. 1. 9. (C) Poi bisogna, gli convien corrigere (correggere) e usare con la sua rimase un dado. E 46. e venuto, il meglio che puo. 2. Per meton. vale Giuoco in generale. Ar. (il/.) Su i dadi i parer, il Bomba gracchia, E d,icc : abb io pur roba, e sia l acquisto 0 venuto poi dado o per la macchia. [t.] In un prov. Il dado, sing., per I dadi, cioe il basso : e dividesi in Prov. 323. Fuggi donne, vino, dado dovesse dar De Ghibcliin, tratto. Non com. spacciato. 3. Pulito come un o zoccoli delle basi. [Cont.] Il nettissima. (Funf.) il dado, gliene convenisse consumare come un dado. Dicesi ironicamente a chi non tiene il segreto, perche i dadi scuoprono sempre qualche numero. !i. Esser pari quanto mi e ormai tanto avviata, che e pari per tutto. (C) 6. Andare al dado dicono i giuocalori del Mutare ugnali, in ognuna delle qaali e dal monte prenderne altri. (C) 7. Giuocare al dado, ass., s intende del arrivo, che pur ora si Non com. Morq. 18. 91. dadi a chi giuoca con [G.M.] Lasciar correre il numero, cominciandosi dall uno infino cosa proceda, vada per la sua via, al suo del piede. (Fan/.) Fir. As. e vedrete dov andranno a finire quest imbrogli. 9. Reg. Ginv. 22. in principio. fig. Essere il primo a dar le lume e i dadi, di persona linda e valente (il/.) Delibero di non volere essere egli colui che primo, per usar le parole quello che s e detto E Levare il dado, ass. girino meglio. ne scampa, Ha tirato diciolto Segni vivamente si scoperse, e levo il dado, come si ilice, clic si ; se no, il tuo libero. 10. Piantare il dado vale Trarlo con malizia, gittandoli. [F.T-s.l Gio. Fabr. Com. si vuole. (C) 11. [t.J Trarre il dado, Tentare trovasse chi lo pagasse del impresa. = Buon. Fier. viene quel punto che gli traggo il dado, e vince dado. Car. Leti. ined. 1. Prov. Impedirgli al signore, cb e Tratto il dado vale Cominciala la casa. Pallav. Slor. Conc. 11. 18. 5. Protesto ch egli... non potea spendere piu di quaranta mila scudi, benche di poi, tratto 4. [M.F.l Segreto assai maggior numero. [t.] Il dado e tratto o gettato; ma il primo e piu com. Lai. Jacta estalea. La cosa dado dicesi di Cosa di bronzo, che qual cosa io. Modi provero. Pagare il mosse a che che sia. Pa gare del lume e de presii dadi, e cire tulio, Non lasciare addietro nulla. Non com. Cron. Veli. (C) lo me ne pagai bene del lume e de dadi, perocche ne son di peggio piu d un milieu di fiorini. E Pagare il lume e i alcun modo o presuma tenere, o il conto suo. o altro, che si faccia (C) E domattina in sul campo saremo, E so che maggior punto che possa venire pagheremo. E Pagar uno del lume e de dadi, per Dargli soddisfazione. Non com. Frane. Sacch. Nov. 211. (C) Grande maraviglia ini pare, che ne di suoi noii la sorte, Osare, Cominciare un lume e de dadi, come meritava. E Esser pagato del lume e de intendimento, lascio l ufficio. Crini. com. Frane. Sacch. 152. (M.) Abbiate cura a una cosa, che altra volta , per ricoprirsi, Tirare un gran dado. ispetezzassono a questo modo, delli quali e a piombo e del lume e de dadi (cioe, n avreste la peggio). 14. Pigliare o Tenere i dadi ad alcuno. si la mia licenza. 12. lolla la meta/ , dal parare i co dadi. (C) 8. essi. Inusit. M. Dicesi o Varr.h. Stor. 3. 46. cavaliere, veggendo che gli erano dadi vale Vagare del faccia un ottavo per la suo dadi vale Incoglierne male. esso le dadi. = Bocc. vide gli col quale in tempi barbari e che Ou. E il dial rom. da beffe,... 15. Scambiare i dadi scambio i dadi ; ma in altro modo Tirare, Trarre pel dado. Prov. quando voi gli apprescntate l Varch. Ercol. 71. (C) La s incastra nel mezzo della essa. Vi passa il pernuzzo, dovea essere solenne barattiere, non i dadi, per Scambiare i termini, Pigliar le cose a ritroso. Varch. Ercol. (Mi.) Egli o le carie. Prov. Ridire come colui che non (Mec.) [Cont.] E di lo fece di bello, ma si alla scoperta. 16. d oggi, questo dado levasse. Cominciare ora o in quel punto ; lolla la metuf. dal giuoco, quando si rimette alla sorte il vantaggio del che non monto un dado. 182. (C) Quel che si ruba non s ha a saper grado ; E o Scampare da un gran a trar pel dado. Fir. Trin. 1. Che dove furon non arte pensava questi di riposarmi, e si trae pel dado. Maini. 12. 51. Adesso e tribolata al maggior grado ; per il dado. 17. qui tira pel l or la chiavarda. [Fr. Ecrou.) 29. quantum abest che questa faccenda s abbia a terminare avanti al vostro Giuocare a giuoco di zara, comincia a tirar E se allor fregio, ma dinanzi gli resti o Fare diciolto con tre dadi. Prov. che dicesi del Riuscire tu alcun negozio con ogni vantaggio possibile, essendo questo il 1 lume e i dadi con Ire dadi. Maini. 9. 2. (C) La gli uomin si disfanno ; e chi 28. (Gh.) Lorenzo con Ire dadi. 18. operazione ; [Cors.] non Prov. Avere una gran sorte, sai ch io comincio ora pericolo. Buon. Pier. 1. 5. 2. (C) No 160. 49. Nella base sono dado, Scampata una gran furia. 19. Dado, pg. (Val-1 Nulla, Niente. Pace. Cenili. 20. 38. L entrar nella Citta non gli era a grado, Ch era interdetta, per la pace rotta loro il mandato facce quadre coscienza anco nelli 36. 82. 2. E ora ch io e prudenza quello che 39. E ciascheduno avia h signoria Della citta che non aleva Un dado. 20. Lo stesso che In un un dado, Avv. [Val.J In uien d attimo. Pmcc. Guerr. Pis. 2. 5. Ad un armata torre in men d un dado La sua difesa. 21. Dado dicesi anche una sorla di Strumento erano stati presi i dadi, si tormentavano gli uomini Dadda. — Giuocare a noci compimento. Lasciate correre il dado, 295. (C) Ma ue corda no dado no stanghetta... il poteron mai far cangiare d opinione. Onde Dar il dado, corinti, lo aggetto perocche voi sesia colonna, erano insu due Varch. 4. osso di sei fatto e Mnrg. 18. E stessi martori, quando si tocca ad altri giuochi di sorte. mezzo del fuoco, quando si da rotella gira. (Mt.) 27. 22. Ussicello del calcagno di alcuni animali, dello da Latini Talus, e ora Aliosso. (Funf.) 23. Dado si dice anche a 166. Quanto sara la grossezza quadre equali. (Fanf.) [Cont.] Cubo, G. G. N. sci. xiu. 92. Figuratevi prima e disila con tali lato del quale sia v. g. lungo due quale per la sua forma faccio sara quattro dita quadre. [G.iVI.] Per simil. Quella cosa e un dado; fa un dado (dalla forma). — Quel palazzo e un bel dado. 21. (Archi.) [Gont.] Parallelopipedo collocalo sopra o sotto altri membri architettonici, specialmente come uguale non dita, sicche una delle sue abbiam tratto un gran questi membri, il dado, i mazzocchi, ed i si da all abaco, il parte quadra che sia da basso, la quale io chiamo cosi perche ella e per ogni verso quadra come un dado stiacciato. Serlio, Arch. iv. 141. Capitelli o la stanghetta, vale Tormentare potreste esser pagati agli dadi, dado. V. 9. 15. (C) Del capitello. Barbaro, Arch. Vitr. qualunque Corpo di sei facce Non sia alcuna persona... che sia l altezza del capitello, con il dado o abaco. Pali. A. Arch. I. 14. Il capitello (toscano) e alto ancor egli per la meta della grossezza della colonna da vizio del giuoco. [Cam.] Giust. tre parti eguali : una cavetti. Il dado e quella si puo ritirare. Arch. Alb. volgarmente si dice dado. [Cont.] Del fregio. Vas. Arch. in. Facciasi simile il dado del pianse, or Tirare, Trarre, nella non potea far niente di commettitura a piombo. | Cont.] Sotto le basi delle colonne, sotto le statue, e sim. Vas. Arch. in. Ed e opinione che gli antichi non le facessero (le basi), ed in quello scambio vi mettessero un dado tanto grande, quantoteneva la base, fiart. C. Ardi. Alb. 162. 22. Ne; portici che accerchiavano alorno i tempii tondi gli antichi usarono di porvi le base col dado continovato che girasse atomo, acciocche e fussi d un pezzo continovato come compagno messo sotto a tutte le colonne. Malm. 6. 52. Sat. (M.) Diverso, al mio torsi nobili, sculture... [l istaurati sono e risarciti. Melliti. Descr. Unir. Levare un dado il primo, {Gh.) Nell ultimo pendio del frontespizio, a di rimpetto della per esempio un dado, un strumenti. Sen. Ben. dadi due statue. 2li. [t.| Dado. T. di pellicceria. V. Dadolino. 2(i (Mar.) li un pe;zo quadralo base delle colonne. Bart. C. si dice ancora rotella di un bozzello, ed e grosso quanto rivolgere, o rivoltare, e talvolta, intorno al quale la il dado o la stanghetta. scambiare i dadi. E Scambiare rotella impiegata per altri usi. Zab. Cast. Ponti, A. Le girelle di legno conviene, che siano di legno forte, e nodoso, acciocche non si spacchino, e che abbiano il dado, o piasi re di bronzo, perche Segni, Stor. Fior. 3. 360. (Mec.) [Cont.] Chiocciola della parie del 270. (M.) Vedele [M.F.] Dadi furon dette certe Palline riquadrale da caricare schioppi. Bandi, Leggi, ecc. 88. della colonna da piedi, tanto ardisca in dadi vale anche Dar soddisfazione, cosi a dosso come per le case loro, palline, gocciole, migliaruole, dadi, palle ramate, o altra sorte di cosa per uso di detti archibusi.