Il Dizionario della Lingua Italiana di Niccolò Tommaseo
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Voci del dizionario

 

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DONO

dono
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©   F . B O N O M I   2 0 0 6 - T U T T I   I   D I R I T T I   R I S E R V A T I



Di piu parlar mi facci Donum, aureo lat. accettano, ma di tutto dono ai Greci, agli Ebrei, re al modo eh e libros et ad haec Musarum dei altrui volontariamente senza pretenderne restituzione, ne doni. 5. [t.J Offerta Donora / .) [Camp.] Somm. loro modi d usura. Frane. (C) Lo nota: Doni senza attendere guiderdone, e solamente per acquistare amore. = Bocc. Nov. 3. 6. (C) Ed olire a cio, gli dono grandissimi doni, [t.] Belli, ricchi, splendidi doni. (E nel pi: e nel trasl.) = M. V. 9. 20. (C) se avesse vendute le donora anno fiorini 4000 d oro e a tutta l oste in dono tre di vettovaglia. Sen. Pist. E intra l sguardo. — Dono della 252. fatto. Cas. Lett. 7. Dalla quale so che e confermato e ajntato il molto favore che Sua Maesta Cristianissima si e degnata farmi nel dono della pensione. (G.M.] Proy. Tose. Chi da altrui doni prende, La sua lineria, vende. 2. [t.] Dono d una parola, d del sonno. ~Salv)n. Upp. Caco. sua protezione. — Quasi fig. Quesl e il miglior dono che far mi possiate: non Chiedere un dono, colle dediche, colla protezione. 3. sua bontate Piu conformato, e sempre gratuito, ne sempre spontaneo. E 2. 29. Di levar [T.] Dono, non quel ch per ottenere favore non giusto. Corrompere la giustizia co doni. adesso la rivuoi, e colle amici de ricchi in grazia de contraccambio. (Nel pi. Doni, e religiosa. Virg. Cumulatque altari» donis. Vang. Offri il dono che impose Mose in testimonianza. — Se offri il tuo dono all altare. — Gli offersero doni, oro, incenso e mirra. fl. Fili. Dicesi Dono dei Beni, delle Qualita fisiche o morali, delle Doti che si hanno da Dio, dalla il vero: non aspelti tu i gloriosi doni. Ed in maggior don che Dio per sua a quella per cui sono 4. |t.] Ass. i beni temporali, ma secondo della liberta lavolontate. Fr. Jac. Tod. 3. 2. 32. (Man.) A bene esercitar la cantate Lo don di Hor. I doni della mensa. Mann. Giugn. 13. Ecco cio che vuole il Signore, qualora dono d un 235. L accusatore la domando pro d altrui tutti quei doni che hai ricevuti dal cielo. [t.J Ha il dono della e senza prezzo nessuno. Leopar, efficace. — Dono d una bella voce, e sim. 7. [t.[ Dono del cielo, di Dio. Una grazia, un amico, una sventura talvolta. Virg. Dono degli Dei la quiete uno altre donora questo bene ha (Mi.) Degl Iddii Dant. Par. dice : Dono e donagione d Iddio si dicono da poeti greci la bellezza, l agilita, la fortezza, e tutte le belle doti e qualitadi dell uomo. [t."| Vang. / Teologi con questo nome insieme i Doni, segnatam. della Redenzione. [F.T-s.] Giambull. Lea. La comunicazione dell eterna beatitudine, la qual comunicazione non e secondo Data ei piu affretta E i doni della Grazia. 8. io non saroe vuoto del Santo. Dono di Dio, ass., tutti intendono certe attitudini sovrannaturali che Dio infonde nell anima del Cristiano mediante il Sacramento della Confermazione, per renderlo docile alle ispirazioni della Grazia. Questi occhi suoi mi fece dono. Intelligenza, Scienza, Consiglio, Fortezza, Pieta, e Timor di Dio. (Mt.)[t.] Ad ogni mo eon quella differenti secondo la grazia die ci fu data. de miracoli ; della di profezia, Ap. Rom. 12. — Dono orazione, delle lagrime. Facolta di sfogare in lagrime l affetto e il dolore. Noti solo in senso di reliffiosa pieta, ma chi ha il cuore si ragiona, non. si tragga pero indolente, dira: 11 cielo mi nega fino il dono Molti gli donora. Lasc. Sibili. coi doni ch io vo presentar Frane. Barb. 371. 9. (C) Ma si ti chero un dono, D andarli larghezza Fesse creando, e alla spento. Bocc. giorn. 1. fin. {Mi.) Di speziai grazia vi chieggio un dono. 10. (Tom.) Coll Inf., non com. Celti, a Latini, agli seg. D. 1. 6. DONO. S. m. (Tom.) Am/mv, dono. Doni inevitabili. gli doni sono sette, offerte chiamansi certe cioe Sapienza, 11. | Camp.| Dare di dono, per manomesso e fatto libero? Fu; Ed quali il detto Re per fare olocausto, e le tri— bole per legna, e grano per sacrificio; e tutto do di dono (omnia libens praehebo). Dicesi anche Dare per dono. Sali. Giug. 3. (M.) Tutte terre e ville, le anco do i buoi per sua battaglia avea conquistate, gli diede per dono. 12. [Camp.] i Esser vuoto del dono, per tempo. Nome antico, sotto il Bib. Mac. i. Dedic. Ma imperlatilo (Teol.) Doni dello Spirito dono, perocche, secondo la poverta delle mie forze e la strettezza del mio ingegno, io delibero di offerire quelle cose le quali io faticai nella meditazione delle fa t impone che. lasci dono. Si Scrilture Sante. 15. (Tom.) Far da un diritto. Ma ci sono dei terribili la dote, si danno alla Prendere di tutto dono, per Accettare in dono assolutamente. Avo. Cic. II. 17. Lo Re loro proilera non poca moneta, quale celavano gli usurai certi Dan, Dar, Than, voce comune al Re dicono la prenda. 1S. [t.| Quasi fig. I doni della terra, Hor. — I doni di Bacco, Virg. — Del podere, dell orto, del gregge, dell alveare. Virg. I doni celesti del miele. sapienza ci e dato. Segner. — Virg. Dona laboratae Cereris. [t.] I doni dell arte, della sapienza. — Hor. Ad ne Slavi. Quello che si dona. 10. Donora nel num. del piu e solamente rimaso a (/negli arnesi, e altro, che, oltre doni e funesti. 11. [Camp.] sposa quando ella se ne va a casa del marito. [t.] Vive in Tose; dal neut. lai.; come da Praia, Pratora. — Fir. Lue. A3. (C) Donaslimela liberamente all altra. 17. delle lagrime. 9. ini perseguitate 5. 10. Quattromila contanti, senza le gioje e le donora vostri, per Chiedere un favore. loro. Tac. Dav. Ann. 16. affetto, d te trascorrere a Dando loro di censo ogni o il vezzo per far danari per giltar l arte. E Gemi. 377. Non da la dote la moglie al marito, ma il marito a lei in tante donora a piacimento de padri e parenti. Ambi . Cof. 5. 11. E sia mio genero Nel senso relig. Abbiamo doni dote e donora Ch i ho dato , e Proti. Saloni, 14. Dono di Non avere di che donare. la quale i mercatanti non 30. Onde el Filosofo 5. Sacch. Nov. 32. (M.) Hanno battezzala l usura in diversi nomi, come dono di tempo, inerito, interesso, cambio, avanza, haroccolo, ritrangola, e molti altri modi. 18. In dono, post, avverb. A ufo, Gratuitamente; e dicesi sempreche da cio, di cui impietrilo da dolori lunghi, non l utilita. Sen. Ben. Varch. 3. 27. (C) Di natura, dalla fortuna, e sim. che io ti dica se quegli che cio fece fu Donare. Bib. Par. i. 21. ma non in dono. Augusto fece pagare egli il costo del servo, perche fosse libero. E 4. 1. Truovansi di quelli a cui non piace esser virtuoso in dono, ma vorrehbon cavarne. E 6. 19. Passando colui colla medesima diligenza ora questo e ora quell altro, pure in dono, parola, chi parla facile ed Rim. 71. (Gh.) E in dono i serviziali usavan farsi.