ALTRUI. Pron., che serve all caso retto, piu scgnatam. dagli e vale quanto Altro, ma non ha relazione se non all uomo, e regolatamente non s adopera nel caso retto che nel senso antiq. d Altri, e clic da lei, udito non caso si puo in su Verde la speme. |t.] Prov. di quello che genit. risparmiare, dispose di gittarsi alla Alterius, determina la seren ne (G) Cio per Tal-trui 17. (Gk.) Cosi vane chimere vi sentissero, che a loro venissero a grado. E Nov. 4. 9. Io estimo abbandono. D. 2. 30. Si a pigliarsi del hene, quando Domeneddio ne manda altrui. E 25. 4. Che io da allrui, nel secondo e nel terzo sia. D. 1. 1. 18. Che mena dritto altrui per Se tu bene ti porterai 49. Uscinne inai alcun o per suo morto, 0 per altrui, ma non Di mia ragione. E 2. 59. Il per dar luogo altrui, diessi altrui. .». |t.| Seguilo Acerbo frutto, che le piaghe altrui, Gustando, affligge. Sig. Viagg. Sin. 41. (M.) Comincio a pensare di volere la signoria agli obliqui d amendue i Tose. fare parte ad altrui. |Cam.] Gian. Op. 2: 260. Io so che aranci, vegghie, serenate, sono tutte cose che caricano altrui. Baia. Naut. 47. A delle Ninfe pietose de suoi legge. [t.] E Bore. Amet. 102. ediz. fior. spontaneamente dire Gli altrui meriti, e intendo altrui mano s imbocca, tardi perdonano... i mortali, i quali Avveri, 17. Non cosi la parola Altrui, la quale serve propria l altrui. [t.] Prov. numeri, come Cui, ma puo stare nel genitivo senza la Io parlo per ver dire, fuor Nov. di Natan. Non Agg., in modo non comune. Piu vale il (Gh.) La quale Umile vien, il fuoco dell altrui. (Non che s abbia a sprezzare le rose altrui, ma non le desiderare, briga in narrarle. 6. Posto piu sicurezza e piu dignita.) 2. [Camp.) Darsi altrui, per 1. prenda e contentarsi del proprio Dedicategli interamente, ven. 1551. L ingiuriar non gran senno tosto come porre senza segnacaso, che poi fosse beato? Petr. etade, e mutai vita, Questa si tolse a me e fanno alba. E Son. 6. da / meriti altrui. [t.] Prov. D. 2. 26. Poi E le tenehre nostre altrui secondo, Che presso avea, disparve per lo fuoco. 4. Preceduto dalle prep. A o Di. da In la soglia fui fuoco di casa mia, che come piace ad altrui, Bocc. « Italia mia ». St. 3. p. 216. Io mi lascerei innanzi morire che io cosa dicessi ad altrui che voi mi diceste che io non dicessi. Petr. nella Canz. g. 3. ». 8. v. 4. preposizione Di, come Loro, potendosi Non per odio d altrui, ne per dispetto. Senec. Pist. p. 10. Grande utile e essere amico d altrui. Segn. Arist. Ret. 36. ediz. Con pieno ch egli sia e altro che nuocere ad altrui nel sesto. (Dal lat. lllius.) Bocc. Introd. n. 11. petti altrui e da Con. Bocc. To sc. 220. Chi per di guastare in altrui quello che in me io Il lavoratore del podere si 8. Segando se ne l antica piova Dett aequa, va piu altrui vuole ritenere, studisi di [r. Prov. Tose. antichi. Bocc. Fiamm. 7. 8. d altrui, pensi prima di lui (di se). a. I seguenti luoghi mostrano usato Altrui si convertisse. Pass. 203. Si all altro yen., 170. Chi vuol Per potere quello da casa tenga che ella, per beneficio fin che surga Del bramato danni, in fonte ancora il suo nome servante per Altri nel uno e si satolla. [Val.] Pallav. altrui avesse dimenticati. Amm. Ant. 122. (M.) Pero le cose che che. non suol con altrui. recarle in ordine. Fior. S. Frane. 165. ogni calle. E Rivolgersi altrui con tulio l che altrui si porti bene di te. Pass. 320. Il secondo modo come si dee studiare, e cercare a dire, che altrui viva innocentemente; cioe la divina scienza, si e santamente e giustamente senza mortai peccato. Bemb. Asol. 1.31. Ne giova spesse volte che altrui gli si opponga con la seconda Canz. 3. 3. forse fatto, se male e stalo fatto, in parte alcuna correggere non si puo, per molto che altrui ne favelli. [Cam.l G. B. Geli. 95. Laonde altrui faccia quel che e non debbe. E 410. Oh che dura cosa e lo aspettare, e massimamente la resoluzione di qualche cosa die altrui stimi assai. —Pap. Tratt. Var. case facendo, solamente che cose non meritano che altrui si 4. d altrui, conviene affetto, e in forza di Sost., prende l art., e vale Cio che e d altri. Bocc. Nov. 40. 3. (C) dir mal (C) Avvegnache altrui di Alter, come Lui da strada, e voler logorar dello altrui. Cresc. 1. 12. (M.) non so acconciare. D. Inf. dee guardare di tor ,per se, sanza avere a 167. Chi dell altrui prende, la sua liberta vende.