Il Dizionario della Lingua Italiana di Niccolò Tommaseo
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FORCA

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©   F . B O N O M I   2 0 0 6 - T U T T I   I   D I R I T T I   R I S E R V A T I



FORCA. S. f. (Agr.) [Bor.] Strumento di legno, per lo piu di il che si dice ancora manico, con in cima due, tre o quattro lunghi -la contadini un grosso di raccogliere, ammucchiare, abbarcare, serve per rifare e 14. da Furca, aureo lat. — Palaff. 7. (C) E sono a te come la forca al fieno. [Palm.] Forca di ferro; con tre rebbi: ovvero anche spargere erbe, paglia, il letto nella stalla, per levarne il concio, per ammontarlo, e sim. 2. Per eslens. [Camp.] che paja che tre ramuscnlli intorno alla fornace molti demonii con ad alcuno, quasi Degno di venivano... 3. Per simil. Pallad. Far le forche vale anche (C) Alcuno due. G. V. 4. 7. E vide dei fico escano dalla terra spartiti. Dant. familiari menato alle 83. (C) sua coda guizzava, Torcendo in su la venenosa forca (cioe, la coda biforcata, o fatta a Uomo peloso, o forca a Che 1 serpente la coda in forca fesse. Bern. Ori. 2. 4. 35. Che sta nel lago dalla forca dicono i fanciulli per Lasciare di Strada la quale si spartisce in la forca, Fior. S. Fr. 2. (C) Ebbe due postierle : l una alla forca di Campo Corbolini, l altra... S. // Patibolo, dove s impiccano per la gola i malfattori, fatto di due legni fissi in terra, sopra de quali se ne posa un altro a traverso, a uso d architrave ; e piu spesso si usa Forche nel num. del piu. Bocc. Nov. 43. 20. (C) Poiche l uno dalle forche ha campalo, e l altro dalla lancia. in Tre furfanti fanno una forca. essendo Far le forche. Varch. Ercol. provera, quando i cani e 4. 30. 3. E in quello rizzaron le forche, e feciono la giustizia. Lib. Son. 130. Che son piacer da forche e di moine. 16. Fir. As. 18G. Ne le o Giannino! questa forca non fuoco, ne tormento, ne a forca che non n baratro infernale. E 187. E la forca e i grandissimi tormenti [t.] Quella forca, Quelle forche. gli avoltoi la stracceranno tutta a Varch. Suoc. 1. 2. (C) 20. Avrebbe dato in sulle forche un crollo. [t.] Prov. Tose. 65. Le cattive compagnieconducono per questo fine Un milion 81. In sulle forche morire. E 138. Chi ha da morir di forca, puo ballar sul fiume. (Non affoga, perche lo aspetta un altra morte.) E 51. Quanti vanno alla spassarsi in vece che a ne mal, ne colpa ! £ si dice: Ha fatto forca. primi alle forcheIo ogni pena) e gli ultimi a tavola. 6. [t.] Piantare le forche; Istituire la paia di morte, o in forca, dicesi di Persona di 7. Mandare alle forche, e Raccomandare alle forche -r locuzioni di riprovevole imprecazione con cui alcuni licenziano altrui; lo stesso che .Mandare alla malora. Cecch. Stiav. i. 5. (C) Mogliema e cosi montata in bestia, Ch ella la caccera alle forche, e forse Andra E nov. 47. 13. Pietro Ori. mal affare. (Mt.) 12. gridando ognun da ogni banda, Alle beate forche il sono fra le forche e alle forche, ed anche ass. Alle forche. Modobiasimevole di maledire. V. Andare alle forche, § 29. Da forche, post, in forza d aggiunto, vale lo stesso che Degno di forca. Beni. Ori. 1. 26. 35. (C) 10. E Forca, detto per ingiuria le forche quello di mezzo trovasi alzato anche per cel. pezzi. [B.J Ar. Far. 14. Giannino, fiere, rie la forca, ne se ne leva mai la mattina, forche frustando, passo. G. V. [G.M.] Ragazzo ch e una forca (astuto e indisciplinato). [t.] Proti. Tose. 52. guisa di forca). E 25. lussurioso, o mallo o avventuroso. (Di pers., Dee/no di forca, e per estens. Non buono o Astuto, anco per cel.) [t.] Prov. Tose. 153. Forca vecchia spia nuova. (A ogni nuovo basso. (C) La terra cuopra quanto piu marci.) Qui cadrebbe [t.] Prof. Tose. 66. malora per te. Ber». condennato, 11. Avanzo di tale o tal caso esercitarla. 2. 21. 39. Il Re, estremi sono posti sovra i e santa Candida, lo stesso che Essere tra l ancudine e I martello, cioe Pericolare per ogni verso. Modo padrone servono tanto piu freschi, si traffico, che io avea di fuori, m ha disfatto, e posso dire che raccomanda. 8. Va santa Candida. 15. Fare forca, lo in giuso. i. E dita poste in tal guisa Cattivarsi l altrui caccin costei nel han scuola. (Fanf.) Monigl. 3. 200. (Gfc.) Non gridi, E le luci non torca; Vo ..., vo ..., voglio far forca. |G.M.] Biscioli. Not. Malm. racq. e. ix. Ha fatto festa vuol dire ha presa vacanza da per se, senz ordine del maestro; che altrimenti 68. I poveri sono i disfare fieno, e simili [t.] Forche Caudine. V. tutta Far le forche e sapere una cosa e negare; o infingersi di non saperla, o biasimare uno per maggiormente lodarlo: un solo pezzo, a lungo Far le lustre, e talvolta le marie. 15. Marz. 21. Frane. Sacch. 148. a scuola, Andare frettolosa morte benevolenza. Fir. Nov. 7. 262. (C) Malm. 7. 58. Intorno ti fara l uomo alla forca. E di mille pa di forche. (Ar. Mes.) Forca dicesi anche denti o rebbi, ad uso pezzo di legno che serve per timone al carro de buoi. (M.) 17. (Mus.) [Ross.] In riguardo al maneggio degli strumenti da fiato con buchi, indica la posizione de tre gran diti, i cui due f Essere tra le forche buchi, mentre di ferro, che forca. E ; cosi detto perche le detto di andar Far moine, sullo strumento mostrano realmente la figura di una forca. 18. cose. Inf. 17. Nel vano Caudino.